loader image

BUDAPEST

Cover-Liget

VÁROSLIGET

CLIENT

LOCATION

DESCRIPTION

TIME

STATUS

Pubblica amministrazione

Budapest

Ethnographic Museum

2014

Preliminary design

LIGET Board 1
LIGET Board 2
LIGET Board 3
LIGET Board 4
LIGET Board 5
LIGET Board 6
LIGET Board 7
LIGET Board 8
LIGET Board 9
LIGET Board 10
LIGET Board 11
LIGET Board 12
LIGET Board 13
LIGET Board 14
LIGET Board 15
previous arrowprevious arrow
next arrownext arrow
LIGET Board 1
LIGET Board 2
LIGET Board 3
LIGET Board 4
LIGET Board 5
LIGET Board 6
LIGET Board 7
LIGET Board 8
LIGET Board 9
LIGET Board 10
LIGET Board 11
LIGET Board 12
LIGET Board 13
LIGET Board 14
LIGET Board 15
previous arrow
next arrow
Shadow

CONCEPT

L’immagine dell’organismo edilizio è quella di un sistema intricato di percorsi assimilabile ad un termitaio, un alveare, un’immagine di una frenetica attività cadenzata da pause dovute all’aprirsi di ventricoli i quali fanno si che il visitatore possa rallentare il suo percorso e rendersi conto di essere egli stesso oggetto dell’interesse dei passanti.

SITE RELATIONS

L’area d’intervento è posta al limite sud est del parco cittadino, tale posizione impone di tener conto del confine tra parco e città e proprio per questo che il nostro edificio caratterizzerà tale confine, una barriera vetrata tra l’ambito urbano e quello naturale del parco. L’intenzione è quella di creare un compromesso tra l’inevitabile necessità di costruire lungo il confine, e lo sky line del parco che caratterizza il sito. Per questo la “barriera” sarà più una vetrina, una finestra fuori scala che permetterà di godere di diversi punti panoramici del parco e di crearne di nuovi. L’edificio segnerà questo limite fisico tra verde e città ma cercherà di farlo in modo da “mischiare” queste entità così diverse.

OPERATIONS AND TECHNOLOGIES

TECA

 

Concepita come una vera e propria macchina la teca ha la duplice funzione di regolamentare la temperatura e trattare l’aria. La struttura della teca è composta da una gabbia metallica che ha una funzione strutturale. Data la grande altezza, si è reso necessario creare una suddivisione interna della struttura, dividendola in due navate racchiuse da due scatole di vetro con un lato in comune dotato di saracinesche in grado di mettere in comunicazione i due corpi. Il primo corpo ha una funzione di vetrina e di superficie captante. Il secondo è destinato ad ospitare i percorsi di distribuzione del museo, attraverso una serie di rampe e tappeti mobili in grado di offrire un confortevole percorso, lungo il quale i visitatori del museo saranno in grado di avere diversi punti di vista sia della città che del parco, diventando essi stessi  spettatori e attori di una frenetica vita che si svolge all’interno dell’edificio, vista da fuori come uno “spaccato” di vita sociale.

 

Tecnologicamente queste due teche di vetro adiacenti hanno una specifica funzione energetica, ovvero quella di riscaldare d’inverno tramite la radiazione solare, creando una zona cuscinetto in grado di scambiare calore con gli ambienti contigui. Differente la situazione estiva, per la quale l’utilità della prima teca è quella di innescare moti convettivi in modo da immettere nell’ambiente interno l’aria presa dal parco purificata e raffrescata. La turbolenza d’aria generata verrà incanalata nella seconda teca  tramite delle saracinesche in modo da mitigare questa corrente d’aria, mentre il restante flusso verrà espulso naturalmente attraverso le saracinesche poste all’estremità superiore della prima teca, passando attraverso delle turbine eoliche, in grado di regolarne il deflusso e generando energia nel farlo.

 

Lo stesso sistema verrà posto alla base della prima teca, sfruttando il flusso d’aria in entrata e garantendone un continuo movimento evitando fenomeni di condensa altresì dannosi per l’imponente superfice vetrata. Le suddette superfici vetrate ospiteranno pannelli fotovoltaici in modo da poter sfruttare la naturale esposizione, poste con un’alternanza tale da far percepire all’esterno una specie di codice a barre che avrà la funzione di frangisole.

 

La superficie  vetrata della seconda teca sarà invece dotata di supporti digitali in grado di poter fornire delle proiezioni visibili sia dagli utenti del museo che dai passanti esterni, fenomeno che potrà rendere il museo attivo anche nelle ore notturne, creando i presupposti per eventi culturali temporanei.

 

 

PERCORSI

 

L’ausilio della teca per concentrarvi gran parte del percorso pubblico ha fatto si di poter evitare interferenze con percorsi tecnici utili al personale del museo. Infatti è stata scelta una distribuzione orizzontale per le funzioni espositive, mentre servizi tecnici e magazzini risultano impilati in una distribuzione verticale, ad eccezione di interi piani destinati ai servizi tecnici del museo. È stata fornita particolare attenzione all’ultimo piano, in quanto sono presenti funzioni sia didattiche che commerciali per poter rendere ancora più interessante percorrere tutto il museo.

 

Il resto delle funzioni museali è dislocato su di un enorme “ballatoio” lungo il quale si dispongono alcune funzioni più piccole e per le quali non è prevista un’affluenza tale da disturbarne la percorrenza. Le vere e proprie sale museali, da noi chiamate camere, con un chiaro riferimento all’origine dell’etnografia, nota per le Wunderkammer, sono incastrate su questi ballatoi, in maniera apparentemente disordinata creando un immagine frammentata  dell’ organismo edilizio che si evince dal prospetto nord. Tale frammentarietà crea la possibilità di affacci e scorci prospettici verso il parco che rendono sempre più interessante il percorso museale che si alterna tra esposizione e natura.

 

 

CAMERE

 

Le “camere” sono rivestite da una pelle metallica cangiante, per mimetizzarsi con la natura circostante, e microforata con vari gradi di trasparenza in modo da poter garantire un completo anonimato, specialmente nelle camere dove verranno allestite le mostre permanenti. In altri casi la permeabilità visiva permette di non perdere mai il contatto con il parco.

 

Le superfici vetrate verso nord sono caratterizzate da vetri specchianti, in modo da garantire la visibilità dall’interno verso l’esterno, mentre dal parco viene percepito il riflesso dello stesso. Spesso queste camere sono sollevate da terra denunciando solo la struttura in cemento e creando una serie di piani pilotis spesso invasi dal verde, verso il lato est il parco piega entrando nel primo piano interrato creando un ulteriore parco ipogeo utile ad illuminare naturalmente funzioni aperte al pubblico.

 

Dal fronte sud, la città, la geometria è pura, una parete di vetro alta 25 metri e lunga più di 100. La percezione dello spazio interno è visibile attraverso le rampe, a seconda di come la luce colpisce la teca si alternano momenti di trasparenza a momenti di riflessione, la vera distribuzione interna si inizia a leggere all’imbrunire e man  mano si delinea sempre di più l’arrivo della notte, e l’accendersi di una frenetica vita all’ interno del museo.

 

Un edificio caratterizzato da due facce ben distinte ma di fatto è la definizione geometrica di un percorso fatto di tempi diversi, ricco di dinamismi e staticità, caratterizzato da strutture monolitiche sospese da terra grazie all’ausilio di una struttura in cemento su pilotis e strutture più esili in acciaio e vetro che ne identificano i collegamenti.

 

 

PELLE

 

Altro tema importante sia in regime estivo che invernale, e quello di trattare l’aria sfruttando i moti convettivi innescati da saracinesche che opportunamente comandate riescono a movimentare l’aria. La posizione dell’organismo edilizio offre la possibilità di sfruttare l’attraversamento dell’aria  delle essenze arboree presenti e da progetto tale passaggio purifica l’area.

Scorri verso l'alto